Nutrirsi correttamente dopo aver passato un’infezione da coronvirus non è così scontato.
Non esistono ancora protocolli ben definiti, ma l’esperienza di alcune situazioni ospedaliere può essere di grande aiuto.
Il coronavirus ha indebolito il corpo, aumentando l’infiammazione agli organi e mettendo a dura prova fisico e mente del paziente.
Il coronavirus è un’infezione virale, che si è visto esprimersi principalmente nelle vie aeree, colpendo gola, bronchi e polmoni.
Ma non solo.
Chi ha avuto questa infezione può aver sofferto di stati febbrili a lungo termine, ma anche sintomi gastrointestinali come diarrea, subendo degli stress che portano a disidratazione.
Nello studio effettuato dall’università di Pavia, uscito il 4 aprile 2020, sono stati esaminati circa 400 pazienti affetti da coronavirus.
E’ stato evidenziato uno stato di malnutrizione nei pazienti ammalati, che non si nutrivano ed idratavano a sufficienza.
L’integrazione orale di proteine del siero di latte e l’infusione endovenosa di multivitaminici, soluzioni multiminerali di oligoelementi sono stati utilizzati con ottimi risultati.
Le proteine del siero del latte sono state utilizzate per permettere di nutrire la massa magra dell’organismo.
I Multivitaminici per fare avere nel più breve tempo possibile supporto alle attività metaboliche del corpo e per aiutare a riprendere forza ai pazienti debilitati.
I sali minerali come sodio, potassio, magnesio e gli oligoelementi come cromo, zinco, ferro, perchè parte importante della funzionalità dei singoli organi, come cuore, polmone, reni, fegato.
Se dalle analisi ematiche del paziente risultava un valore basso di (vitamina D) , questo proormone è stato prontamente fornito e consigliata la sua assunzione durante la dimissione.
In conclusione, dallo studio si è capito che l’implementazione di cure nutrizionali rapide e appropriate nella gestione delle malattie COVID-19 è una sfida difficile a causa delle drammatiche circostanze di emergenza attuali.
Tuttavia, sono stati fatti numerosi sforzi per cercare di garantire un adeguato supporto nutrizionale ai pazienti ricoverati e promuovere una loro dimissione in salute,
poiché ridurre o prevenire le conseguenze deleterie della malnutrizione in questa popolazione di pazienti può esser un buon indice prognostico positivo per la loro cura.
Ovviamente, chi ha sofferto di Coronavirus a qualsiasi stadio, prima di inserire determinati nutrienti deve rivolgersi al suo medico o nutrizionista perché possa essere valutata la sua situazione clinica e approntata una terapia dietetica adeguata alla sua situazione.
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