Essere allergici ai tempi del covid-19 non è una bella esperienza.
Il primo motivo è il dubbio che i sintomi classici dell’allergia possano essere confusi con quelli dell’infezione da coronavirus.
Nelle ultime due settimane abbiamo avuto la fioritura di molte piante, gli allergici agli inalanti lo sanno bene, perché su di loro i pollini, entrando in contatto con vie respiratorie ed occhi, producono una reazione immunitaria.
L’organismo risponde all’allergene e inizia la tiritera dello starnuto incontrollabile, della lacrimazione , tosse incessante e perdita di secrezioni dal naso.
Non è certo piacevole, ma è l’unico modo che ha il nostro corpo per difenderci da quegli agenti che lui riconosce come ostili.
Li blocca dalla porta principale, rappresentata dal nostro naso, dalla nostra bocca e dai nostri occhi, spingendoli fuori con insistenza.
Cosa succede se in questo periodo si diffonde un virus che causa molti dei sintomi sopra descritti? spesso si crea il panico.
Ecco che un allergico stagionale può diventare, soprattutto agli occhi dei parenti allarmati, un sospetto affetto di Covid-19.
Tosse, congiuntivite e mal di gola sono infatti spesso stati rilevati nei pazienti contagiati da questo famosissimo virus.
Come fare diagnosi differenziale?
Chiamate il vostro medico di fiducia, penserà lui a tranquillizzarvi o ad indagare maggiormente.
A volte capita però che il medico non sia subito disponibile e nel frattempo la mente di chi è preoccupato inizia a sospettare catastrofi…
Verrà elencata qui di seguito qualche istruzione anti-ansia, in attesa dell’indispensabile confronto con il vostro medico.
Un primo segno per capire se si tratta solo di allergia stagionale è la comparsa di febbre.
L’allergico non ce l’ha, a meno che nel momento in cui è scoppiata la crisi allergica non sia stato anche a contatto con correnti d’aria o “covasse” già una sindrome influenzale, ma è molto raro un caso simile.
Se avete delle mascherine chirurgiche, indossatele. La presenza di un filtro fra voi e il polline può migliorare molto la sintomatologia.
Inoltre, dopo l’inizio della terapia allergologica, solitamente dopo l’inizio del farmaco antistaminico, sia sotto forma di compressa che di collirio, crema o spray, il sintomi dell’allergia scompaiono o si attenuano molto.
Il paziente con asma bronchiale allergico e non-allergico può presentare tosse e dispnea (quasi sempre associati a sintomi nasali e oculari), ma questi si risolvono rapidamente con la terapia antiasmatica broncodilatatrice e anti-infiammatoria.
Il covid 19 non risponde in questo modo, purtroppo, e perdura sia nello stato febbrile (ma non è detto che sia sempre presente) nè risponde alla terapia antistaminica.
Se siete allergici evitate il contatto con correnti d’aria, con allergeni ed inquinanti ambientali (es. fumo da sigaretta), cercate di vivere il più possibile in un ambiente sano e di seguire una terapia alimentare adeguata. Una raccomandazione: smettere la terapia antistaminica appena i sintomi migliorano, ha un elevato tasso di ricaduta della malattia. Prima di sospendere il farmaco va sempre contattato il medico.
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