Se c’è una cosa bella di essere cuochi inesperti ma appassionati, è quella di potersi permettere di aprire il frigorifero e la dispensa e guardare cosa poter utilizzare per le proprie creazioni.
Domenica mattina, l’occhio è caduto su latte, ricotta, uova, un bel limone profumato di una pianta in giardino.
Poi, al posto della farina, il semolino.
Noi avevamo quello di riso.
Altamente digeribile, fatto prevalentemente di amido, utile per addensare i piatti e senza glutine.
Curiosando su internet, utilizzando come parola chiave gli ingredienti che avevamo sotto mano,
abbiamo trovato la ricetta di una torta tipica napoletana, il migliaccio. Abbiamo pensato subito a una cara amica della zona, e pensando a lei ci siamo accorti che valeva la pena di sperimentare questa ricetta, specialmente se il risultato fosse diventato solare, gentile ed accogliente come lei.
Il migliaccio è un dolce tipico della tradizione napoletana e campana.
Si chiama così perché in origine si preparava con la farina di miglio, insieme con la ricotta e le uova e il profumo di cedro e limone si diffondeva lungo tutte le strade del capoluogo partenopeo.
Abbiamo seguito le indicazioni, creando una versione leggermente light:
latte alternativo al posto del latte vaccino, semolino di riso al posto di quello di grano, eritritolo al posto dello zucchero.
Il risultato è una torta facile da preparare, dalla cottura lunga (almeno un’ora a 200 gradi) e dal sapore simile alla torta di riso.
Così gustosa da essere slurpata senza un attimo di esitazione dalla famiglia, bambini del vicinato compresi.
Calorica? un poco, sicuramente.
Ma era domenica, giorno di festa, giorno che ci teniamo a vivere in maniera diversa dalla quotidianità, anche con il cibo. Varrebbe la pena di riportare questo giorno ad un vero e proprio momento di stacco dalla quotidianità, cercando di mangiare in modo parco e funzionale per il resto dei giorni e godersi invece il settimo giorno, a partire dalla colazione fino al pranzo, con alimenti speciali, che ci diano belle sensazioni e ci riempiano lo stomaco ed anche il cuore di serenità.
Inoltre, per gli alimenti golosi vale sempre la stessa regola: di piccole dimensioni, una torta da dividere in piccole parti, che finisce subito e lascia la voglia di rimangiarla, alla prossima mattinata di festa.
Iscriviti alla Newsletters
Iscriviti alla newsletter per ricevere articoli, consigli e rubriche. Non ti preoccupare, te ne invierò poche al mese per non intasare la tua casella di posta elettronica.
Ti sei iscritto correttamente!