Se il mese di Maggio trascorrere al freddo e alla pioggia, le ciliegie ci fanno capolino a Giugno.
Cosa aspettiamo?
Il tempo è maturo, loro sono dei favolosi frutti di stagione, non possiamo farceli scappare.
Oltre a gustarle direttamente dai rami degli alberi, possiamo creare conserve, marmellate e torte.
Cosa ne direste di una torta un po’ più sana, composta da farine meno raffinate e con il minor quantitativo di zucchero possibile?
Arriva lei, la torta di ciliegie della vostra dottoressa.
Come l’abbiamo preparata?
Come unità di misura abbiamo usato i vasetti vuoti di yogurt greco (125 ml) che avevamo tenuto dalla colazione del giorno prima.
innanzitutto, grazie all’aiuto della famiglia intera, sono state pulite le ciliegie e tolti tutti i noccioli; ne abbiamo utilizzate quelle contenute in 2 vasetti.
Poi abbiamo sostituito la classica farina da dolci con un misto di farina di farro e farina di mandorle (2 vasetti per la farina di farro e un vasetto per la farina di mandorle).
Se non avete in casa la farina di mandorle, potete ottenerla macinando finemente un quatitativo di mandolre sgusciate che riempia un vasetto.
A questo misto di farine abbiamo aggiunto una busta di cremor tartaro (se non lo avete, è sufficiente la bustina classica di lievito vanigliato).
Cos’è il cremor tartaro? è un lievito naturale che si ottiene dall’uva o dal tamarindo invece che dal micete.
Lo scoprii anni fa, quando feci il master in nutrizione vegetariana, perché questo lievito viene usato con sicurezza da chi non vuole utilizzare derivati animali.
Infatti nei lieviti classici possono esser presenti degli stabilizzanti di origine animale, cioè delle sostanze che derivano da scarti della macellazione di bovini e suini (la sigla è E470a).
Tornando alla nostra torta di ciliegie, gli altri ingredienti da aggiungere alle farine sono: 2 vasetti di latte (vaccino o di soia o di riso), 1/2 vasetto di olio di semi di riso (o girasole), 1 vasetto di zucchero di canna grezzo (o quello che avete).
Mescolate per bene e infornate a 180 gradi per 30 minuti o fino alla prova dello stecchino.
Torta buona, bella da vedere e piena di antiossidanti.
L’aumento dello stress ossidativo contribuisce allo sviluppo e alla progressione di diverse malattie infiammatorie croniche umane.
Le ciliegie sono una ricca fonte di polifenoli e vitamina C che hanno proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
Le ciliegie infatti hanno le antocianine, potenti antiinfiammatori.
In particolare il loro aglicone cianidina, si è visto essere capace di ridurre i sintomi dell’artrite e dell’infiammazione da gotta.
Venti ciliegie contengono non meno di 25 milligrammi di antociani, quantità sufficiente per diminuire gli effetti di enzimi, in parte responsabili dell’infiammazione dei tessuti articolari.
In numerosi studi scientifici le ciliegie hanno anche ridotto l’emoglobina A1C (HbA1C), ovvero l’emoglobina glicata, che serve per fare diagnosi e controllo di diabete di tipo due.
Le ciliegie diminuiscono anche le lipoproteine a bassissima densità (VLDL) e i trigliceridi / lipoproteine ad alta densità nelle donne diabetiche e nei partecipanti obesi: in pratica tutti i valori significativi di colesterolo e trigliceridi che vengono controllati nei pazienti tramite gli esami ematici e che, se si innalzano, fanno indicare dal medico di base al paziente di cambiare stile di vita ed introdurre farmaci come le statine.
Questi risultati suggeriscono che il consumo di ciliegie dolci o crostate può promuovere la salute prevenendo o diminuendo lo stress ossidativo e l’infiammazione.
Inoltre le ciliegie possono essere molto importanti per lo sportivo, perchè si è visto che possono essere una strategia per attenuare i danni e l’infiammazione sui muscoli, causati dall’esercizio fisico continuativo, quindi un ottimo frutto (o succo) per il recovery dopo l’attività sportiva.
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