Qualche mese fa, al bar vidi una ragazza, in palese stato di anoressia, prendere un poco di arachidi dalla ciotolina del bancone: del suo pugno semichiuso prese una nocciolina per volta; dopo due tre minuti circa, ancora un’altra, come se ogni ogni volta quell’azione fosse garante di un’immane responsabilità: riempire il vuoto d’amore che aveva in corpo.
Sin dalla nascita, il rapporto con il cibo e il rapporto con il proprio corpo sono strettamente interconnessi. Grazie ad innumerevoli studi basati sull’osservazione clinica di un rilevante numero di casi, è dimostrato che bambini e bambine alimentati in maniera corretta ed educati ad un equilibrato rapporto con il corpo, più difficilmente correranno il rischio di sviluppare, nell’adolescenza, disturbi alimentari.
Osserviamoci, perché il modo in cui ci approcciamo al cibo la dice lunga su chi siamo e come stiamo.
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